La nostra vita clariana

Nella semplicità e nello spirito di famiglia, le clarisse del Monastero Santa Colette hanno risposto alla proposta d'amore del Signore di condividere la sua intimità.

La loro vita è ritmata dalla celebrazione della liturgia.

Si aiutano reciprocamente nelle necessità quotidiane, ed imparano ad amarsi l'una con l'altra, giovani ed anziane, nella Santa Unità e nell' Altissima Povertà.

L'amore prediletto del Signore per loro, le ha spinte a scegliere la forma di vita della clausura: per poter vivere la profondità dei rapporti, restare in un luogo e in una fraternità stabile.

Si potrebbe dire che il "lavoro" di una clarissa è elevare a Dio la lode della Chiesa e presentarGli le intenzioni di preghiera universali e personali che le sono affidate ...

Essere Clarissa ad Assisi?

Testimonianza di una clarissa del Monastero di Santa Colette

Diversi anni fa sono entrata nel monastero delle Clarisse Francesi ad Assisi, per vivere come Santa Chiara al seguito di Cristo Povero e Crocifisso, in una santissima unità e in altissima povertà. Per temperamento mi piacevano i percorsi semplici, non cercavo l'originalità. Eppure è stato qui ad Assisi che mi sono lasciata trasportare. È in questa comunità che ho trovato il mio posto.

Essere clarissa è bello, è impegnativo.
Ogni mattina si impara questo, come si impara ad ascoltare il proprio cuore, ad abitare la propria vita.
Ogni mattina questo matura, nel silenzio della Parola affidata, amata, nel silenzio di una Presenza, nel vuoto di un desiderio.
Essere una Clariss
a nel corso degli anni significa accettare un cambiamento, a volte figlia amata, o moglie in attesa, o donna di compassione.
Finché non nasce il mondo interiore, quello che soffre e geme, e cerca, balbetta e prega: ha bisogno di viscere per portarlo e cullarlo.

Essere clarisse significa vivere insieme, semplicemente, con gioia.
È prendersi cura l'una dell'altra, ci si aiuta a vicenda, come sorelle.
È guardare insieme l'umanità splendente, o l'umanità sfigurata : discernere in essa la bontà del Creatore, la misericordia del Salvatore, la generosità del Padre prodigo, la gratuità del Donatore.
È implorare misericordia insieme, far salire la lode.
È condividere il gusto di Dio, la semplice gioia di esistere, la felicità di essere amati, la sorpresa di essere chiamati.

Essere clarisse significa vivere insieme, semplicemente, con gioia. È prendersi cura l'una dell'altra, si aiuta a vicenda, come sorelle.
È guardare insieme l'umanità splendente, o l'umanità sfigurata : discernere in essa la bontà del Creatore, la misericordia del Salvatore, la generosità del Padre prodigo, la gratuità del Donatore.
È implorare misericordia insieme, far salire la lode.
È condividere il gusto di Dio, la semplice gioia di esistere, la felicità di essere amati, la sorpresa di essere chiamati.

Le Clarisse abitualmente vivono dentro i confini del loro monastero, secondo la clausura proposta dalla forma di vita di Chiara.
È quindi da questo spazio ristretto che il mio cuore batte al ritmo della città di Assisi, e a quello del mondo.

Assisi ?
E' i magnifici tramonti sulla valle, che vengono offerti gratuitamente alla mia contemplazione.
Campane che
giocano a chi suona meglio.
Assisi che conosco così bene, Assisi che conosco appena.
Assisi che scopro costantemente, nello stesso momento in cui scopro me stess
a.
Assisi di Francesco, con i suoi tamburi del Calendimaggio, Assisi di Chiara che ogni anno viene ringraziata dal Comune per aver liberato la città 800 anni fa.
Assisi d'estate : adoro questa incessante sfilata di pellegrini nell'ospitalità del monastero ...

Assisi dei francesi che qui si sentono a casa.
Assis
i dei giovani : incontrarli nel parlatorio mi piace. Francesco e Chiara continuano ad affascinarli, ad attirarli.
Assisi in inverno è parlare di comunioni silenziose, di rapporti forgiati con gli italiani e con i nostri frati francescani.
È la lode in francese che, dalla nostra cappella, umilmente, continua a salire dal cuore di Assisi a Dio.

Clarissa ad Assisi ?

Oggi lo scelgo di nuovo.

«Chi mi proibirebbe di rallegrarmi di questo pensiero?
Perciò rallegrati sempre nel Signore, anche tu, amata sorella,
non permettere che nessuna amarezza, nessuna nuvola venga ad oscurare la tua gioia,
tu che sei la mia amata Signora in Cristo,
tu la gioia di angeli e sorelle corona.
Metti la tua mente davanti allo specchio dell'eternità,
lascia che la tua anima si bagni nello splendore della Gloria,
unisciti nel cuore a Colui che è l'incarnazione dell'essenza divina e,
grazie a questa contemplazione, trasforma te stesso tutto tutto a immagine della sua divinità.
Arriverete così a sentire ciò che percepiscono solo i suoi amici;
gusterai la dolcezza nascosta che Dio stesso ha,
sin dall'inizio, riservato a chi lo ama.
Senza dare neppure uno sguardo a tutte le ingannevoli seduzioni
con cui il mondo incatena i poveri ciechi che vi si attaccano,
quindi ama con tutto il tuo essere Colui che, per amore per te,
si è anche donato interamente,
lui di cui ammirano la bellezza il sole e la luna,
colui che elargisce ricompense la cui portata e il cui valore sono illimitati ».

Prima lettera di Santa Chiara ad Agnese